Cavalli veste la Torre Branca e dà il via a sette notti di feste

La Torre Branca diventa una diva e indossa l’abito da sera. Firmato Roberto Cavalli. Stasera infatti, per la prima volta la torre del Parco Sempione, progettata da Giò Ponti negli anni ’30, diventa parte integrante dello spettacolo che sarà al centro della festa per il lancio della nuova bottiglia di Coca Cola Light rivisitata da Cavalli.
Momento clou del party organizzato al Just Cavalli Cafè (proprio sotto la torre), la performance di Kelly Rowland, ex voce delle Destiny’s Child. La pop star americana canterà due canzoni e si esibirà in una performance a sorpresa con quattro ballerini proprio davanti alla torre che farà parte della scenografia. Illuminata e vestita: perché la base della torre sarà ricoperta da metri e metri di tessuti con stampe Cavalli. Per dare l’impressione di una star che incede sul red carpet. Tutt’intorno alla torre, dopo la performance di Kelly Rowland, i mille e 500 invitati potranno scatenarsi nelle danze. Ospite d’onore un’altra pop star, la bionda Anastacia, ieri in prima fila alla sfilata Just Cavalli. Inseguita dai flash tanto quanto la collega Kelly, anche lei al défilé della linea giovane dello stilista. Entrambe con i piedi affondati nella sabbia, che ricopriva tutta la passerella, sulla quale hanno sfilato anche alcune maglie e abitini con le stampe dei volti di Roberto ed Eva Cavalli (un estratto dell’album di famiglia anni Settanta).

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«La sfida di Biasotti in salita, dovrà sudare le sette camicie»

Caro Lussana, condivido in pieno il suo editoriale a proposito del dovere di Sandro Biasotti di non presentarsi alle regionali del 2010 con una lista «arancione». Penso, peraltro, che il deputato genovese si guarderà bene dal voler proporre uno schema ormai oggettivamente usurato. Cercherà, invece, di inserire, anche legittimamente, suoi uomini di fiducia nel futuro listino, se ci sarà, e nella catena di comando della squadra che lo assisterà nella campagna elettorale.Nei prossimi mesi prevedo, senza auspicarlo, non mancheranno polemiche e scontri, anche aspri, su questi punti e non solo.Sappiamo tutti, fuor d’ipocrisia, come la precedente avventura biasottiana in regione abbia lasciato qualche strascico nei rapporti, ora migliorati, col ministro Scajola. È prevedibile che, prima ancora della sfida vera e propria con Burlando (se sarà lui, come credo, il candidato del Pd), nel centrodestra ligure si proverà a consigliare, imporre è un termine troppo brusco, all’ex presidente una gestione del team molto più collegiale di quanto non fu alle consultazioni del 2005. Le varie anime del Pdl reclameranno spazi, posti, poteri, com’è normale nella dialettica politica.Sarà interessante vedere se, dinanzi a queste naturali pressioni, Biasotti reagirà con moto d’orgoglio, serrando le fila su poche persone fidate nei ruoli davvero significativi, o allargherà invece la «stanza dei bottoni» a politici a lui meno vicini.

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