Tre i morti sul lavoro di sabato, il terzo è un edile nel Ragusano – Sindacale

Sono tre e non due i morti sul lavoro di sabato. La notizia del terzo decesso, dalla Sicilia, è però arrivata solo domenica, anche se Emanuele Distefano, 46 anni, è morto sabato pomeriggio. L’uomo, un operaio edile, è rimasto coinvolto in un incidente mentre stava lavorando a Santa Croce Camerina, nel Ragusano, alla posa di un telone su una serra di contrada Canatello. Colpito alla testa da un attrezzo utilizzato per mettere in tensione il telone che copre la serra. Soccorso dai compagni di lavoro e portato alla guardia medica di Santa Croce Camerina in condizioni disperate e da lì, con un’ambulanza senza medico impegnato in un altro soccorso, è stato accompagnato all’ospedale Civile di Ragusa. I medici gli hanno diagnosticato un trauma cranico con perdita di sostanza cerebrale. Allertato l’elisoccorso per trasportarlo in un centro più adatto, quando l’operaio stava per essere trasferito sull’elicottero, intorno alle 16, era già morto. L’incidente era avvenuto poco dopo le 12. Sul cadavere è stata già eseguita l’ispezione cadaverica disposta dal Pm di turno Monica Monego. I carabinieri hanno sentito i testimoni dell’incidente. Gli altri ‘omicidi bianchi’ di sabato sono un operaio di 37 anni, Alberto Stornati, a Offlaga, nel Bresciano che lavorava in una cava ed è caduto mentre si trovava su un nastro trasportatore. E un agricoltore di 74 anni, travolto dal trattore sul quale stava lavorando a San Rocco,Verona.

Fonte: http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=78538

DIARIO DI UN PARROCO DI CAMPAGNA

Carissimo Direttore, spiace che una persona intelligente come Beppe Del Colle si abbassi agli ordini di scuderia. Mi chiedevo cosa pensano nella redazione di Cinisello Balsamo. E ho provato a scriverlo, con affetto e una preghiera.Scrivo queste righe con una paura folle nel cuore: quella che il minculpop mi intercetti, scopra che non ho la tessera della repubblica sociale e possa inviarmi ai lavori forzati. Scrivo queste righe dopo aver passato un pomeriggio per le vie del centro: mi ha fatto bene. È bello passeggiare per queste strade sicure, dove l’integrazione con gli stranieri è perfettamente riuscita. Nemmeno la schiena mi fa più male, sono tornato a casa leggero: un piccolo rom mi ha preso il portafogli e poi è scomparso invisibile ai miei occhi e alla giustizia. Che caro bambino. Una volta si aiutavano gli anziani a portare la spesa, ora ho visto che gliela portano via e basta: evoluzione di una società sicura.Scrivo queste righe sapendo che la libertà di parola e pensiero è minacciata. Per fortuna sono riuscito a comprare un giornale «repubblicano» (per i ragazzi: a causa della censura fascista imperante non viene ancora regalato in tutte le scuole) per essere informato sull’andamento reale delle cose. E per acquistarlo ho rischiato forte: davanti all’edicola c’erano anche due soldati; non mi hanno sparato ma solo perché non mi hanno visto: si sa che i soldati se entrano in una città sparano ai cittadini.

Fonte: http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=284892

Monza gioca l’asso: aprire un Casinò dentro Villa Reale

Assoedilizia gioca l’asso e cala il poker: un casinò a Villa Reale di Monza. Questa la proposta del presidente Achille Colombo Clerici che ha colto al volo la proposta lanciata dal sindaco di Monza, Marco Mariani, circa una settimana fa, di aprire una casa da gioco. Non solo, sembra che ci sarebbe anche qualcuno disponibile a farlo: il presidente del Casinò di Campione, che avrebbe espresso il suo interessamento per aprire una succursale del casinò proprio in Brianza. La proposta di Colombo Clerici, infatti, vede la casa da gioco come un deus ex machina che risolverebbe i problemi del territorio: «Oltre a risollevare l’economia del Comune, la scelta potrebbe rivelarsi strategica alla luce dell’esigenza di assicurare all’area baricentrica all’Expo un fattore propulsore della continuità di sviluppo. Bisogna puntare sul turismo se vogliamo che la macchina Expo funzioni veramente, e, in particolare su quello di lusso: non penso solo a un casa da gioco, ma anche a boutique, un grande albergo, un centro benessere. Un centro del lusso in un palazzo del XVIII secolo, sarebbe un gioiello unico al mondo».Ma c’è chi a lusso, lustrini, e poker preferisce la cultura, come l’assessore all’Educazione, ai Parchi e alla Villa Reale del Comune di Monza, Pierfranco Maffè: «Per la Villa Reale di Monza abbiamo altri progetti, di natura culturale – risponde secco -. Monza non ha certo bisogno di un casinò, e sulla Villa abbiamo altre idee e proposte».

Fonte: http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=284908